La storia
Per circa un secolo il complesso di Via Brigata Acqui e l’Istituto Buonarroti hanno seguito un percorso diverso e distinto. I primi hanno una lunga storia e una monumentalità spartana che ne rivela le origini: erano caserme, anzi le prime vere e proprie caserme austroungariche di Trento, costruite tra il 1883 e il 1886 per ospitare in città un Reggimento di fanteria, il Kaiser Jäger. In quegli anni la città si avviava a diventare una fortezza e c’era bisogno di ospitare una numerosa guarnigione: la scelta cadde sull’area allora nota come “Madruzza” (lo spazio tra via San Francesco e via Giovanelli). Sul fianco verso via Giovanelli, nel 1891 viene poi edificato l’ospedale militare, e tra il 1894 e il 1896 si costruisce la caserma del Reggimento Landesschützen (ossia i Bersaglieri tirolesi), là dove ora ha sede il Comando Provinciale dei Carabinieri in via Barbacovi. Dopo il disastro della Seconda guerra mondiale, quegli edifici hanno accolto a lungo anche le famiglie sfollate che avevano avuto la casa distrutta dai bombardamenti. Proprio questa funzione “residenziale”, gestita dal Municipio, ha favorito – anche in virtù della proprietà comunale – la progressiva riduzione della presenza militare in quel luogo. La storia del Buonarroti, invece, inizia nel 1903, quando si avverte la necessità di dare alla città una scuola tecnica adeguata alle richieste dei tempi. Con Imperial Regio Decreto dell'Austria viene istituita una “Scuola di Arti e Mestieri” per i giovani dai 12 ai 14 anni, che offriva fondamentali nozioni di calcolo, disegno, geometria, meccanica e l’uso di attrezzi e utensili dei mestieri più comuni. In quegli anni la scuola è un piccolo complesso di una città ancora povera e poco estesa, tuttavia desiderosa di promuovere la formazione in campo industriale e costruttivo. Nel 1910 alla Scuola di Arti e Mestieri si ammettono anche le ragazze e vengono istituiti “Corsi ambulanti” in Valsugana, nelle Valli di Fiemme e Fassa, in Val del Fersina e in Val d’Adige. Poi il numero degli alunni cresce e si prepara una nuova sede in Via Fondamentale (l’attuale Corso Buonarroti) e nel 1911 il nome della scuola cambia in “Scuola Industriale dello Stato”. Dopo la guerra, nel 1919, riapre la scuola con uno spiccato carattere tecnico per contribuire al risanamento del Paese. Durante il fascismo si registrano vari provvedimenti che incidono sull’Istituzione: nel 1929 viene creata la Regia Scuola di Avviamento al Lavoro; nel 1931 la Regia Scuola Tecnica a Indirizzo Industriale e Artigiano, con un ulteriore corso annuale per la specializzazione elettricisti; nel 1941 viene implementata l’offerta con corsi per meccanici e minerari. Dal 1943 al 1945 l’Istituto cerca di continuare l’attività tra mille ostacoli legati alla guerra. Le lezioni si tengono a Trento in sei locali vicini ai rifugi antiaerei, mentre le officine, Le officine, ridotte al solo aggiustaggio, vengono sistemate dapprima in due locali del Liceo Classico e poi nelle Scuole Elementari Crispi. Finita la Seconda guerra mondiale, i ragazzi che frequentano l’Istituto devono superare molte difficoltà ma, nonostante ciò, dal 1° ottobre 1946 riprendono le lezioni e gli alunni passano dall’esiguo numero di 25 a 224. Negli anni Sessanta vengono aperte sedi distaccate nelle valli: a Rovereto nel 1962 a Cles nel 1966 Negli anni successivi l’edificio risulta insufficiente e si richiede alle autorità competenti un ampliamento. L’iter delle pratiche sarà però lungo e complicato, tanto da concludersi soltanto nel 1972, con il completamento della nuova costruzione, costituita da edifici in parte nuovi e in parte ristrutturati dalle vecchie caserme. 📍 L’Istituto Tecnico Industriale (ITI) si insedia nell’attuale Via Brigata Acqui. Evoluzione dell’offerta formativa Dal 1978 → introduzione dell’indirizzo di Chimica Dal 1994 → istituzione del Liceo Tecnologico Riforma del 2010 → passaggio da ITI a ITT, con nuove opportunità formative L’Istituto oggi L’Istituto Tecnico Tecnologico Buonarroti è attualmente la più grande scuola della Provincia, accogliendo ogni giorno: circa 1.800 studenti e studentesse oltre 300 dipendenti tra personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario Una vera e propria cittadella dell’innovazione tecnologica, con: 51 laboratori didattici costantemente aggiornati una formazione che unisce competenze professionali e capacità di comprensione e applicazione delle innovazioni scientifiche Identità dell’Istituto L’Istituto, da oltre cento anni, rappresenta una sintesi tra tradizione e innovazione, con: forte collaborazione con il territorio apertura all’Europa scelte strategiche che hanno migliorato la qualità dell’offerta diurna e serale Indirizzi attuali (corsi diurni) Meccanica, Meccatronica ed Energia Elettrotecnica e Automazione Informatica Costruzioni, Ambiente e Territorio Chimica e Biotecnologie Digital Science Informatica (con focus su Cybersecurity e Sistemi Autonomi, sviluppato con aziende trentine, FBK e Università di Trento) Riconoscimenti Scuola Polo regionale per il movimento Avanguardie Educative Accreditata Erasmus+ 2021–27, permettendo esperienze all’estero per studenti e personale Oggi l'Istituto può vantare: un alto tasso di occupazione tra i diplomati un numero crescente di studenti che prosegue gli studi in ambito universitario o post-diploma